«Forse non c´è mai stata un´epoca in cui è stata esercitata una protezione dei cittadini
in maniera così intensiva»

Karl Kraus, La terza notte di Valpurga (1933-34)



PRIGIONI: E PASSIONI E PIACERI SINGOLARI
di Paola Ferraris, 2020

Essere normali è insostenibile.
Dichiararsi diversi è una variabile autorizzata.
Volersi alternativi è troppo facile.

abbastanza normale, settembre 1994




SINTESI E ASSOCIAZIONI di Giorgia Vian

UN´ALTRA SPAGNA
proposte per la protezione della rivoluzione in Siria, cioè ovunque
a cura di abbastanzanormale, aprile 2014

LA PROSPETTIVA DISEGNATA IN ANTICIPO IN SIRIA
postfazione de L´Achèvement, giugno 2014

STORIA NEL TEMPO DELL´INGANNO UNIVERSALE
da «Les printemps des arabes» di J.P. Filiu e C. Pomès
cura e traduzione di Vincenzo Cardinale, gennaio-aprile 2014

SIAMO TUTTI ATENIESI
degli "amici di Tucidide", 1° maggio 2012

Cosa solleva il movimento insurrezionale popolare in Tunisia
L´Achèvement, 2013 (pdf, 810 kb)
(traduzione di Paola Ferraris dal sito http://lachevement.fr)

L´ultima razzia. L´11 settembre nella storia
Éditions Antisociales, 2004 (pdf, 594 kb)
(traduzione di Filippo Scarpelli, 2012)
Avvertenza a questa edizione abbastanzanormale

La penultima verità. Di catastrofismo e pacifismo,
ai tempi di Fukushima e della Libia.

volantino del comitato Italiani, ancora uno sforzo se volete essere repubblicani, 2 aprile 2011 (pdf, 636 kb)

Voci del verbo «riqualificare»
Siamo tutti rom alle Vallette, siamo tutti senegalesi toscani, abbastanzanormale 2011

De Bello Punico, La guerra sociale in Tunisia
di Quentin Chambon, giugno 2011 (pdf, 505 kb)
(traduzione di Paola Ferraris)
dal sito http://www.editionsantisociales.com
dove si trova anche il film Thalassothérapie

Analisi del dispositivo della prigione all´aperto in piazza Bellecour a Lione il 21 ottobre, esemplare dello spettacolo.
L´Achèvement, 2010 - pdf, 394 kb -- brano introduttivo -

Risurrezione della parola.
Algeria, Tunisia, Egitto, Yemen, Libia, Iran, ecc....

L´Achèvement, 2011 - pdf, 145 kb -

La Cina riflesso del mondo.
Condizioni moderne della dominazione neoliberale-neostalinista

L’esempio francese dal 1968 al 2008
L’Achèvement, 2008 - pdf, 508 kb -
con nota sulle non-traduzioni italiane ( pdf, 151 kb )
- brano introduttivo -
(traduzioni di Paola Ferraris dal sito http://lachevement.fr)

De la catastrophe comme moyen d´adaptation. Un caso di salute pubblica
di Paola Ferraris, 2009 - abstract - Nota bene -

Comparazione di leggi concernenti la ricerca (Italia, 1993-2008)
di Paola Ferraris, 2008 - abstract -

Il secolo lungo. Ancora l'arte tra ricerca e propaganda
di Paola Ferraris, 2008 - abstract -

Elementi qualitativo-quantitativi dell'interpretazione di Roberto Galeotti, 2019 (pdf, 3.094 mb)
in "Underground Eventualista. La ricerca estetica in Italia 1970-2020", a cura di M. Mirolla, 30-01-2019, e "Fare e pensare. Modi e stili della ricerca", Macro Asilo, Roma 16-21 luglio 2019

Il Campo Marzio di Piranesi: un «banchetto architettonico della nausea»? di Paola Ferraris, 2021 (pdf, 23.398 kb)
Seminario Y/MF, sabato 12 giugno 2021

Avanguardia e città: tecniche della soluzione o ricerca degli eventi
di Paola Ferraris, 2015-2016 (pdf, 1.150 kb) - english abstract -
Parole inattuali (pdf, 260 kb)
Come la merce ci deruba della città: alcuni mezzi psicologici (pdf, 10.282 kb)
How merchandise steals the city: some psychological tools (only text)
Comment la marchandise nous vole la ville: quelques moyens psychologiques (seul le texte)

Avanguardia difficile: non solo critica delle ideologie, 2016-2017 (pdf, 8.581 kb),
ed. in 24 International Congress of the IAEA. Comunicazioni e ricerche, a cura di Roberto Galeotti, Brera Academy Press 2018

Sulla ricerca delle possibilità impossibili, 2017-2018
Immagini della ricerca - ricerca nelle immagini, 2017-2018 (pdf, 31.673 kb)

Psicologia e arte della percezione: la ricerca di Piranesi, 2018-2019
Piranesi per sperimentare come ricerca il percepire, 2018-2019 (pdf, 33.793 kb)

Premessa: un percorso (autocritico) di ricerca. Ricercare rapporti sensibili e singolari, 2019 (pdf, 10.835 kb)

Les grands projets communs. Les zones du dehors de l´état d´urgence: zones hors droit. Et zones du dehors offensives ou zone à défendre, les mouvements sociaux et Nuits debouts, L'Achèvement 2016 http://lachevement.fr/publications/les-grands-projets-communs

Andare o restare? Nevrosi di una generazione e ghettizzazione della creatività di Teresa Antignani, 2016


Lo Stato ritorto, di Michel Bounan, 1997
Il secolo lungo (dal 1851 ai nostri giorni e oltre),
di Filippo Scarpelli
Il gioco e le tracce, di Roberto Galeotti e Paola Ferraris
da Invarianti, NS, Anno XI, n. 32, Dicembre 1998


Oltre l´arbitrio ed il banale.
Interferenze verbali nella visualizzazione di contenuti mentali

di Roberto Galeotti, 2011 (pdf, 90 kb)


Le prove dell´avanguardia, di Paola Ferraris, 2011. Introduzione
Documenti di Mondrian (pdf, 336 kb), Malevic (pdf, 338 kb)
Sklovskij, van Doesburg, Schwitters, Hausmann, Jorn.


In risposta a Il Grido.
di Paolo Spaziani, 2013
(pdf, 78 kb)
Riflessioni su teatro e percezione a partire da una recensione incompetente


Adriano Colocci, Gli zingari. Storia d´un popolo errante, Torino 1889
Proemio. Persecuzione. Emancipazione. Canti, musica e danze - pdf, 1,77 MB -
(edizione anastatica Forni)


Jan Yoors (1922-1977). Life, Art, Books, Exhibitions: http://www.janyoors.com
sito dedicato dal figlio Koré all´autore di «The Gypsies», 1965 e «Crossings», 1971
(edizione italiana Irradiazioni).


Legge e violenza dall'illuminismo all'avanguardia
di Paola Ferraris, 2009-2010 - abstract -


Risonanza nera del flamenco gitano al tempo di Sade.
Un teatro eretto per il nostro tempo.
La macchina contro l'individuo. La dispersione, il viaggio, contro lo Stato
L'Achèvement, 2009-2010 - pdf, 279 kb -

(traduzione di Paola Ferraris dal sito http://lachevement.fr) - brano introduttivo -


Sulla storia in rapporto con l´evento
di Paola Ferraris, Rivista di Psicologia dell´Arte, XXV, 15, 2004 - abstract -


Da Time all´avanguardia: ipotesi su amore e ricerca
di Paola Ferraris, Rivista di Psicologia dell´Arte, XXVII, 17, 2006 - abstract -


Cose del genere. Arte, anatomia e rivolta
di Cristiana Galasso, 1999 - abstract -


Una questione di critica sociale: la veridica storia di Invarianti (1987-2007)
di Paola Ferraris, Roberto Galeotti, Filippo Scarpelli
(la serie completa di Invarianti si trova presso l'Istituto di Storia Sociale di Amsterdam: http://www.iisg.nl) - abstract -



ABSTRACT DEGLI ARTICOLI


Una questione di critica sociale: la veridica storia di Invarianti (1987-2007)

INVARIANTI, N.S., Anno XIV, n. 35, Dicembre 2001: ULTIMO NUMERO
«NOTA BENE»

Alcuni hanno vinto grazie alla rapidità, anche se maldestri.
Ts´ao ts´ao, 155-200 d.C
Quello che ora è nelle vostre mani è l´ultimo numero di Invarianti. Secondo la proprietà della rivista (si noti che Invarianti è autoprodotta), questo stesso numero avrebbe dovuto omettere la discussione delle cause, ritenute private, della chiusura delle pubblicazioni e, nel segno della continuità, consegnare ai lettori la solita messe di analisi distaccate. Questa richiesta ci è sembrata ben strana. La fine di Invarianti, come l´abbiamo conosciuta, è infatti stata provocata e infine ottenuta proprio da coloro che questo intempestivo provvedimento pretendeva di mettere a tacere. Tutto ciò che abbiamo fatto non è stato altro che sostenere le nostre scelte teoriche e di pratica critica, che peraltro nessuno ha mai accettato di discutere. Quando è stata così dimostrata l´inesistenza del progetto di Invarianti, o la sua esistenza su un piano inconfessabile, e gli ultimi adepti delle invarianti si sono dileguati, cioè quando ormai era troppo tardi, è stata avocata la nuda proprietà della testata. Di quell´organismo programmato per essere invariante alla dialettica interna ora non rimane più nulla.
La redazione di Anacharsis

ANACHARSIS
Una questione privata
La veridica storia di Invarianti
Raccontata con dovizia di particolari
e pezze d´appoggio teoriche
Esposta allo scopo di liquidare
la fattispecie post-moderna dell´ideologia italiana
e il suo gergo dell´autenticità



Risonanza nera del flamenco gitano al tempo di Sade

Come due immagini, Sade e gli zingari, emergono qui da un capo all´altro del tempo, immagini ricorrenti che non sono oggetto, qui, di uno studio particolareggiato sull´uno e sugli altri, ma di uno sguardo rivolto verso il tempo, il nostro. Il tempo, le sue rappresentazioni, e quelle dell´amore, della vita, della morte, la loro messa fuorilegge, e la modernità? Un´idea antica e nuova, come la democrazia. Uno sguardo rivolto all'opposizione tra l'individuo e la comunità che ha fatto nascere questo individualismo e la disgregazione sociale, di cui si sente il veleno, più ancora sotto la frammentazione e mutazione del collettivismo - rappresentazione imbastardita di comunità - entro il capitalismo moderno in unità lavorativa altra: l´assenza di ogni solidarietà, il suicidio per sfuggire a questa solitudine. Interrogazioni sulle trappole del tempo, quelle che fanno la posta a tutti, dov´è questo pensiero che non esita a sbarazzarsi della sua singolarità sotto la pressione degli accadimenti, e rari sono quelli, che, sul filo del tempo e della storia, hanno saputo resistere, resistere alle pressioni la grandezza dei quali, degli zingari e di un Sade, si potrebbe dire che stia più nell´amore di sé, della comunità, che in un perdersi nel nome della storia oppure perdersi negli accadimenti. Nel sostenere la comunità per gli zingari, sostenere la storia e la trasformazione sociale, senza negare il reale, e dunque nemmeno la parte criminale o perversa dell´uomo. Cioè, la questione del rapporto di violenza in ogni potere, del padrone verso lo schiavo, del proprietario, del capo di Stato o di impresa verso il cittadino e produttore, del capofamiglia verso sua moglie e i figli ecc., che si può esprimere così: I miei desideri sono le tue necessità.



Legge e violenza dall´illuminismo all´avanguardia

Quando l´illegalità si fa avanti, la reazione immediata è la difesa della legge, identificata con una giustizia valida per tutti. Ma nei momenti di assenza e di rifondazione delle leggi, durante rivoluzioni e restaurazioni successive, individui coinvolti e colpiti come Sade e poi Benjamin hanno visto la storicità dialettica di legge e potere: la prima essendo stata finora il mezzo dei vincitori per conservare il secondo, fatta valere quanto serve. Un film di Sklovskji e Kuleshov mette a confronto la violenza privata dettata dalla legge della famiglia e della vendetta con quella autorizzata dalla legge civile, dando a vedere come tutte e due le leggi sono contro i singoli.



De la catastrophe comme moyen d´adaptation. Un caso di salute pubblica

La pandemia di influenza «A» ascritta al virus H1N1 è un caso, sanitario, di catastrofe annunciata. In simili casi si ammette esplicitamente che è soltanto possibile che la catastrofe si verifichi: quello che viene comunque attivato sono apparati e procedure per adattare alla prevenzione e poi alle cure.
Ancora prima, la «catastrofe» è stata ridefinita, come ha visto Annie Le Brun già vent´anni fa (in Perspective dépravée. Entre catastrophe réelle et catastrophe imaginaire, La Lettre volée, 1991): «adeguandosi così il termine all´analisi di qualunque fenomeno le cui cause variano in maniera continua per provocare degli effetti discontinui, ne risultava che la parola - ma anche la cosa - si inscriveva implicitamente nella nostra quotidianità come poteva essere la nostra quotidianità a inscriversi in un nuovo ordine della catastrofe.» Agenti patogeni oppure economici, terroristici o climatici, vengono rappresentati nel loro decorso e nella loro gestione secondo questo modello, che vuole escludere la catastrofe come «evento imprevisto e violento che porta in sé la forza di cambiare il corso delle cose. Un evento che è insieme una rottura e un cambiamento di senso e che perciò stesso può essere altrettanto un inizio che una fine.».

Nota bene
Questo testo è un montaggio delle sole fonti ufficiali, in particolare dei Cdc americani: ma una tale analisi delle falsificazioni attuali si basa sulla storia dell´organizzazione del controllo sanitario e delle operazioni di emergenza-salute-pubblica compiute dai Cdc, già studiata e documentata dal ricercatore Peter H. Duesberg in Inventing the Aids Virus (1996, ed. it. Aids. Il virus inventato, 1998), ivi compreso per la vaccinazione di massa a comando messa in atto nel 1976 e i suoi effetti letali che hanno rimpiazzato quelli dell´epidemia di influenza suina già allora annunciata invano. Una storia attuale, quella di Duesberg sull´inventiva emergenziale, che tutti si guardano dal citare.



Sulla storia in rapporto con l´evento

La storia è fatta dagli eventi, ma viene scritta a posteriori degli eventi: così, scrivere storia pare come organizzare un archivio di fatti compiuti. Ma alcuni scrittori di storia (come Tucidide, Machiavelli, Gondi, e Sklovskij, Hausmann, Debord) hanno cercato di fare la storia, prima di trasmettere le loro esperienze con l'intento di stimolare la possibilità di ulteriori eventi. L´avanguardia ha inteso la storia come il proprio tempo, e ha tentato di deviarne il corso prevedibile verso eventi imprevisti, esplorando e stimolando possibilità ed esigenze umane rimosse e non comprensibili dal punto di vista della sopravvivenza organizzata (e neppure del suo progresso).



Da Time all´avanguardia: ipotesi su amore e ricerca

Quando l´amore è stato trovato, la ricerca è conclusa, e se l´amore decade resta solo da ripeterla? Una risposta positiva porta a conseguenze paradossali, come nel film Time. Ma se l´amore è un evento, non può essere cercato come qualche cosa di noto che si tratta solo di trovare. Invece l´evento dell´amore si può verificare entro una ricerca di qualche cosa ignota, che magari è proprio davanti a noi, ma che non possiamo considerare senza modificare la nostra struttura. Qui si considera l'ipotesi di un amore che non conclude questa ricerca: con le testimonianze e gli argomenti dei trovatori e di Stendhal, Simmel, Nietzsche, Sklovskij, Sergio Lombardo.



Cose del genere. Arte, anatomia e rivolta

Attraverso questo studio si intende tracciare il percorso dell´evoluzione umana, dalla nascita di un individuo e la separazione biologica dei sessi, alla nascita della società e la conseguente divisione del lavoro in relazione al genere sessuale. Il corpo, ricevendo un senso che non ha, annulla la profonda ambivalenza dell´essere umano creando una divisione profonda. Il consenso riposa in larga parte sull´identificazione della «vittima» col suo «carnefice». Tale legame descrive precise dinamiche narcisiste fondate sulla sostanziale impotenza delle parti coinvolte. «Per la tranquillità del potere importa più la necessità di identificarsi che la scelta dei modelli di identificazione» (Vaneigem, 1967). Il reale contiene in sé ogni altro possibile, tutto sta nella volontà di saperlo, quindi in sostanza poter giocare e vivere liberamente, distaccatamente, cioè criticamente, il proprio ruolo, oltrepassarlo e ricostituirlo, sempre nuovo e mutevole, questo è soprattutto ciò che insegna l´arte e che dovrebbe essere concesso nella vita in generale. Lo scopo di liberare la vita perseguito dall´avanguardia si è ripetutamente avvalso di strumenti in qualche modo esterni alla ricerca artistica.



Comparazione di leggi concernenti la ricerca (Italia, 1993-2008)

Dalla comparazione delle leggi promulgate in Italia tra il 1993 e il 2008 concernenti la ricerca, risulta che fino al 2003 lo stato ha finanziato una razionalizzazione della ricerca allo scopo di sostenere la crescita economica, mentre da quando il regresso economico è diventato evidente, razionalizza di nuovo la ricerca tagliandone il finanziamento. Le fait est qu´on ne vous paye jamais pour être libre.



Il secolo lungo. Ancora l´arte tra ricerca e propaganda

Ultimamente si può verificare che non c´è stata nessuna svolta epocale oltre il ´900, ma le contraddizioni che hanno attraversato quel secolo si acuiscono e i nodi vengono al pettine: crisi economica - non solo finanziaria - «peggio del ´29», crisi della sopravvivenza, e così anche per l´arte vanno in fallimento promesse e ricatti degli anni ´90. Almeno questa è la mia ipotesi, che propongo di confrontare con stralci di analisi che avevo pubblicato allora.



La Cina riflesso del mondo

«Il mondo è cambiato aveva detto l´11 settembre 2001 G.W. Bush, il mondo dal clima temperato dei diritti del lavoratore consumatore non c´è più. Ma non sono i "19 kamikaze" che hanno cambiato alcunché del mondo e degli Stati Uniti abili e consumati nell´ideologia poco chiara reazionaria "postmoderna", ai quali non resta altro che la potenza militare-industriale. Il mondo è cambiato dice Bush, ma per che uso e con quale metodo? Perché il dollaro è debole, le necessità energetiche pressanti, e la crisi monetaria è sospesa su tutte le banche che governano gli Stati, e la Cina assorbe una gran parte delle finanze mondiali. Questo cambiamento nella continuità della caduta visibile dell´economia e del modello USA, è nel condurre la Grande guerra per la civiltà e salvare la libertà del mercato, e imporre di nuovo gli USA decadenti al centro del mondo decadente: noi siamo l´impero e noi creiamo la nostra propria realtà, dice ancora G. Bush. Allo stesso modo della Russia e della sua nostalgia di potenza perduta, i neo-patrioti USA vorrebbero ritrovare il loro potere sul mondo con qualsiasi mezzo. Ma le condizioni attuali non sono soltanto l´accumulazione finanziaria, sono anche il regno sovrano del menzognero, e l´insieme delle nuove tecniche di governo che accompagnano questo regno assai diviso, che si disputa il mondo, dove c´è quel che viene lasciato vedere e quel che è fuori campo. Fuori da ogni controllo in un mondo sovramediatizzato dove lo spionaggio-informazione (e quello del cittadino-che-non-ha-niente-da-nascondere) è stato sistematizzato. Le catastrofi aumentano e si concatenano più in fretta dei mezzi per controllarle, tanto nell´industria che con il terrorismo che porta con sé. E nei climi guasti che la dominazione accolla in mancanza di avvenire, il postmodernismo è questa ideologia poco chiara di una fine di regno, che cerca di guadagnare tempo riproducendo senza sosta un contro-reale, per mantenere oscuro e lontano il reale, che le è tanto sfavorevole.



Analisi del dispositivo

Se guardiamo adesso alla definizione del termine "dispositivo" che si trova nei dizionari francesi d´uso comune, troviamo questa distinzione fra tre significati: 1) un significato giuridico in senso stretto: "il dispositivo è la parte di un giudizio che contiene la decisione, per contrasto con la motivazione", cioè la parte della sentenza (o della legge) che decide e dispone. 2) un significato tecnologico: "la maniera in cui sono disposti i pezzi di una macchina o di un meccanismo, e, per estensione, il meccanismo medesimo". 3) un significato militare: "l´insieme dei mezzi predisposti in conformità ad un piano". (...)
(...) il dispositivo del 21 ottobre, in piazza Bellecour, al contrario di dispositivi quali: l´automobile, il computer, telefono cellulare ecc., inaugura un cambiamento radicale, non è più la positività della società mercantile, quella fase della felicità nell´aldilà o nelle cose. Il dispositivo all´epoca della sua riproducibilità tecnica. (...)
Terzo dispositivo, la «rivoluzione» o il gioco di prestigio sulla realtà dell´insurrezione.



Introduzione alle feste (Invarianti, 1998)

Hanno rovinato la festa di tutti. Colpire il panettone significa colpire uno dei simboli natalizi più cari agli italiani. Ma non solo. Significa danneggiare gli stessi lavoratori che quei panettoni hanno prodotto e producono, significa ledere l´immagine dell´economia e della produzione italiane oltre che infliggere un gravissimo danno economico e di immagine. In altre parole, l´azione terroristica messa in atto ha rovinato la festa che tutti - azienda, lavoratori e consumatori - stavano aspettando.
Inserzione pubblicitaria, Natale 1998

Forse vi saranno complotti veri: non so. Ma sicuramente vi saranno complotti simulati. (...) Intimidendo l´opinione pubblica quando serve, si possono introdurre misure di rigore o perlomeno mantenere quelle esistenti. Le false cospirazioni di cui, beninteso, occorre far uso con la massima prudenza, hanno ancora un ulteriore vantaggio: esse permettono di scoprire i complotti veri, rendendo possibili perquisizioni volte a ricercare ovunque le tracce di ciò che si sospetta.
Maurice Joly, 1864



The avant-garde and the city: search for solutions or research for events?

We know that cities are in crisis: but here the topic - starting from the architect Reem Koolhaas' description, checked by experience - is the ongoing removal of the human unpredictability from the city's uses, paths, meetings. So, no more events would change everybody life and the city itself, only technical accidents always occur in the programmed functions: failures that architects and planners can only try continuously to repair, with the aim of restoring order and also identity to the cities. But the aim of avant-garde has been everytime the research and experimentation of events' stimuli in the cities: if this is now possible only as «animation therapy», to compensate the citizens for their obliged way of life, how could the avant-garde stimulate a reasearch of cities for events? Proposals for building new houses and cities from the bottom, by analyzing everyone's needs and desires, prove to be psychotechnical solutions based on pre-established harmony theories, denying human changes. Instead, going back to times when, like now, it seemed impossible to stimulate events in the cities (in the Eighteenth Century like in the middle Nineteenth Century) we find Piranesi and Debord mounting the ruines of city's parts as possibilities of free paths, free functions: and this maps are not planning soluctions, nor only aesthetic images to contemplate, but stimulations to imagine and eventually to change the cities experimentally.